CHI È ANTONIO BRUSON


Antonio nasce a Venezia nel 1961.

Stilare il profilo di un sognatore non è cosa facile.
Attraverso i profondi occhi azzurri si può leggere un'infanzia radicata nella cultura artigianale dei Bottegai che circondavano la sua casa.

I vetri, i Merletti, le Maschere, il Legno, tutto poteva essere trasformato ed è questo concetto che lo ha sempre affascinato e accompagnato nella sua evoluzione.
A 21 anni è già uno dei più giovani ricercatori nel campo del DENIM/JEANS, la sua costruzione, i pesi, le tessiture, il lavaggio, il finissaggio finale.
A 28 anni viene riconosciuto tra i più importanti UOMINI PRODOTTO nel settore Tessile iniziando i primi viaggi tra EUROPA e USA alla ricerca del “senso” del capo usato/vintage da riportare come Cultura nelle linee di grandi nomi della Moda.

Ma è solo nel 1997 che affronta il suo primo viaggio in India da cui torna totalmente disorientato e allo stesso tempo folgorato, dalla cultura manuale di artigiani e ricamatori presenti nelle periferie di grandi agglomerati urbani come CALCUTTA e NUOVA DELHI… racconta spesso dello stupore dei presenti, bambini e anziani, quando per ricordarsi di quanto aveva visto, fotografava con la sua Polaroid fili, ricami e colori, e come subito dopo fosse assalito da Tutti per vedere un “miracolo” nella piccola foto istantanea.

Superfluo sottolineare come quell'amore e quella passione continuino tutt'oggi ad animare la sua creatività.

Il background costruito in questi anni, anche con gli artigiani conosciuti nel corso della carriera, lo ha accompagnato sino alla nascita di questo suo primo marchio, SGOMBERO CANTINE, che la CAMERUCCI SRL ha voluto supportare con entusiasmo vista la ricchezza ed il valore che il prodotto in sé contiene. CURIOSO e determinato continua tutt'oggi a tessere tradizione, artigianalità e fashion in ogni suo singolo prodotto.

A contraddistinguere le sue creazioni è una bambolina, non una bambolina a caso, un Matrioska russa vestita con capi Boliviani realizzati con i colori tradizionali del matrimonio Indiano. Un Mix che, a prima vista, disorienta, ma che sottolinea la voglia di legare i mille volti del mondo, quel mondo che unisce colori, odori, voci, persone, storie e racconti. Come un PICCOLO TEATRO DI BURATTINI IN PERIFERIA.